Ok, a tratti questo Kick Ass è divertente, non c’è che dire. La scena iniziale con un presunto supereroe che si lancia da un grattacielo convinto di volare ma finisce per schiantarsi sopra un taxi parcheggiato fa sghignazzare in modo sano e sincero. Anche i primi maldestri tentativi del protagonista di spacciarsi per supereroe fanno sorridere, soprattutto quando inevitabilmente finisce per prendercele da tutti. Le sequenze di lotta acrobatiche della piccola e micidiale Hit Girl sono quasi adrenaliniche. La colonna sonora è accattivante. Il problema, però, è che c’è troppa roba in questo film. Un po’ di commedia collegiale americana, con il solito gruppetto di studentelli nerd che sbava dietro le ragazze belle e inarrivabili, un po’ di scontata parodia del genere supereroi, un po’ di azione con ampio dispendio di mezzi ed effetti visivi a gogò, un (bel) po’ di splatter cartoonistico alla Kill Bill, dosi consistenti di goliardia, una punta di sentimentalismo da romanzo di formazione. E troppi personaggi e trama troppo ingarbugliata, senza un nucleo centrale forte e nitido. Ci si chiede a quale pubblico sia rivolto un prodotto del genere, visto che gli stereotipi da film adolescenziale annoiano gli spettatori smaliziati mentre le massicce dosi di violenza e l’umorismo cialtrone possono turbare quelli più giovani e/o sensibili.
Da non dimenticare che la trasformazione in supereroe come via di fuga dalla difficoltà di vivere la propria giovinezza era già stata raccontata, meglio, da un piccolo grande film italiano, Dorme di Eros Puglielli. Questo film del 1993, girato tra amici diciottenni con una videocamera amatoriale e costato meno di un decimo della più economica delle inquadrature di Kick Ass, racconta la storia del timido Ruggero, borgataro romano, che viene lasciato dalla ragazza perché lei lo considera troppo basso e gli preferisce i gemelli Riccio, un buzzurro psicopatico vittima di uno sdoppiamento di personalità. Ruggero dovrà lottare contro le proprie insicurezze e i mastodontici complessi di inferiorità prima di trovare il coraggio di affrontare a tu per tu i suoi guai. Un film costato due lire che sorprende per il senso del ritmo, la fluidità delle riprese nonostante la povertà dei mezzi, il talento visionario nella rappresentazione delle ossessioni di Ruggero (vedi lui che si reca ad una festa e osserva gli invitati ad altezza di cane) e nel ritratto della suburra romana, la sagacia con cui fonde commediaccia all’italiana con la cultura pop di anime e supereroi.
In Kick Ass, la scena in cui il protagonista, con indosso una tuta verde, prova ad affrontare due teppisti sbalorditi da tanta ridicola audacia (“Who the fuck are you?!?!?!”) ricorda troppo il Ruggero di Dorme che, vestito da Mazinga, sfida i famigerati fratelli Riccio (vedi il video in basso). Il film di Puglielli, ispirato e sincero, si stampa nella memoria di chi ha avuto la fortuna di vederlo. Abbiamo finito di vedere Kick Ass due ore fa, ma ce lo stiamo già dimenticando.
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