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mercoledì 9 gennaio 2013

Politici con problemi di prostata


Molti, troppi politici nostrani hanno problemi di prostata.
Come inevitabile conseguenza, le loro affermazioni diventano arraffazzonate, ripetitive e banali perchè la loro testa è altrove, è lì a captare timidi segnali dell’orologio in basso che da qualche decennio non funziona più bene.
Ma si sa, tutti i politici, davanti all’evidenza, negano. Attorniati dal solito stuolo di servi e servette che gli strisciano attorno come tanti viscidi gollum all’estenuante ricerca della raccomandazione che li sistemerà per sempre, continuano a sfoggiare la loro faccia dalla pelle cerulea e cadente come le orecchie di un cocker e l’imperituro sorriso a dentoni ormai rancidi che sembra voler dire: “Io vado a pisciare quando ne ho voglia, la mia prostata non fa scherzi, sono io che la controllo”. Ma in realtà in ogni momento hanno il terrore di vedere espandersi una chiazza maleodorante sul cavallo dei pantaloni. In parlamento c’è anche chi utilizza pannoloni ben incastrati tra la cinta e il pantalone in lino, per poi strizzare l’occhio alle giovani deputate pidielline credendo di emulare un considerevole pacco.
Ma la paura di pisciarsi addosso è la vera causa del disordine politico del Belpaese. Se i parlamentari italiani non fossero schiavi della loro ghiandola ribelle, forse riuscirebbero a trovare un accordo, a far approvare una legge utile che sia una, a riflettere in termini concreti su un progetto di sviluppo del paese piuttosto che ridursi a sterili vu parlà televisivi.   
Non vogliamo più politici con problemi di prostata. Vogliamo politici giovani che non sappiano neanche cosa sia, la prostata, tanto hanno da pensare ad altro. Vogliamo politici che sappiano trattenere pisciate da cavallo anche per uno o due giorni, e poi innaffiare con loro l’intero giardino di casa. Vogliamo politici sani di corpo e di spirito, che siano uomini liberi, che non siano schiavi di niente e di nessuno.
Saremmo anche lieti di finanziare con le nostre tasse le cure prostatiche dei politici malati, seguirne l’evoluzione e i referti medici, pur di star certi che tali individui si ritirino nella casa di cura dove meritano di trascorrere il resto dei loro giorni.
Eppur a questo punto ci sovviene che il nostro ragionamento, che finora ci sembrava impeccabile, ha una pecca. La prostatite non colpisce solo i vecchi. Ne soffrono anche tanti, troppi politici giovani. Glielo leggi nella vacuità dello sguardo, nelle chiacchiere a vuoto, nel terrore di disubbidire ai vegliardi di turno, nella grottesca incapacità di non essere servi.
Voci affidabili ci segnalano che l’onorevole Angelino Alfano, un pischello di appena quarant’anni, non riesce ad evitare di correre spesso in bagno durante le sedute parlamentari.

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