Strana cosa l’ilarità. Capita a volte di sbellicarsi per situazioni e battute banali e insulse e sorridere appena per altre che sono invece graffianti e geniali. Perché? Perché è la ridicolaggine, l’incertezza nel pronunciarle, l’incompetenza nel padroneggiare i tempi comici a renderle involontariamente irresistibili. Non si ride per la battuta in sè, insomma, ma per la situazione grottesca che il maldestro umorista si trova suo malgrado a creare. Un esempio proprio ieri, nell’ormai già storica ultima puntata di Annozero (vedi il video sopra). Si parla del referendum di domenica e lunedì (a proposito, chi può VADA a votare SI), e in particolare del quesito sul legittimo impedimento (ossia: vuoi che un ladro e un corruttore e un pappone vada in carcere anche se nel tempo libero fa il Presidente del Consiglio dei Ministri?). Come sempre ad Annozero, la discussione è tutt’altro che distesa. Ad un certo punto Giulia Innocenzi prende la parola per introdurre tale Andrea Di Sorte, che pare sia coordinatore dei “club della libertà” (sigh...) nonchè seguitissimo blogger pidiellino, e chiede le ragioni per cui ha deciso di non andare a votare. Invece di sfruttare ogni secondo del poco tempo concesso e andare subito al sodo, il Di Sorte azzera il climax della discussione con la seguente digressione:
“Permettimi solamente di fare una battuta che è uscita questa sera, è una grande verità.... Di Pietro ha chiamato Grillo collega, finalmente sappiamo che anche lei è un comico, questa è una grande, è una grande...”
E qui viene interrotto dal leader dell'Italia dei Valori che con la mano destra sulla faccia in posizione urlatore di giornali lo incalza dicendo che Grillo è un cittadino prima che un comico, il cittadino Grillo, il cittadino! Di Sorte prova a sovrastare il vocione baritonale del rozzo ma efficace politico molisano ribadendo:
“AVEVAMO QUALCHE SOSPETTO... avevamo qualche sospetto, stasera m’ha fugato il dubbio...”
mentre Di Pietro continua con il cittadino Grillo, il cittadino Grillo!
La Innocenzi cerca di riportare il discorso sul legittimo impedimento ma dopo una scena del genere il blogger ha ormai perso qualsiasi credibilità. Abbiamo visto e rivisto questo breve episodio, risate grasse, quasi le lacrime agli occhi. Perchè ci fa tanto ridere? E soprattutto, perché abbiamo deciso di dedicarci un post? In realtà la battuta del Di Sorte è così banale che persino Berlusconi ci penserebbe due volte prima di pronunciarla. Ma la testardaggine dell’ improvvisato (e pessimo) umorista nel trovare un pretesto per la tipica invettiva pidiellina sull’odiatissimo Di Pietro nonostante sia completamente gratuita e avulsa dal discorso, il suo evidente nervosismo, l’assoluta ignoranza dei tempi comici, lo sforzo per mantenere il controllo davanti alla reazione del leader dell’Italia dei Valori... tutto ciò rende questo episodio esilarante ed emblematico. Anche più della sfuriata di Santoro su RAI e partiti, di Brunetta che sfotte chi applaude il conduttore, dell’invito di Castelli a non pagare il canone, delle varie risse da pollaio in cui tutti si parlano sopra e non si capisce nulla. Perchè ormai il dibattito politico/televisivo (c’è differenza?) italiano è diventato questo. Una tragicommedia dove i tempi comici non funzionano più. E si ride quando non si dovrebbe, per i motivi sbagliati.
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