Si può esprimere ammirazione per una persona senza scadere
nella banale adulazione. L’ammirazione sta all’adulazione come una poesia di Prévert sta ad una frase dei Baci Perugina. Magnificare con ridondanza e ampio
spiegamento di braccia le doti fisiche, o sportive, o intellettuali, o
estetiche, o chissà che altro di un individuo, naturalmente quasi sempre e solo
al suo cospetto, nasconde una pochezza e un vuoto interiore da far girare la
testa. Chi ammira è sincero, chi adula la sincerità non sa neanche cosa sia.
Chi ammira sa benissimo che le parole sono importanti, e sa come usare e
dosarle. Chi adula, usa sempre frasi fatte perché non è in grado di elaborarne
di proprie. Chi ammira ha il dono della sintesi, chi adula continuerà a
ripetere le stesse cose in eterno senza neanche rendersene conto. Chi ammira, si
sente vicino alla persona di cui parla. Chi adula, è affetto da un senso di
inferiorità più o meno consapevole che gli rode l’anima. Diffidate degli
adulatori: hanno una visione del mondo angusta e un'indole intimamente servile.
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