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martedì 20 marzo 2012

Gli adulatori


Si può esprimere ammirazione per una persona senza scadere nella banale adulazione. L’ammirazione sta all’adulazione come una poesia di Prévert sta ad una frase dei Baci Perugina. Magnificare con ridondanza e ampio spiegamento di braccia le doti fisiche, o sportive, o intellettuali, o estetiche, o chissà che altro di un individuo, naturalmente quasi sempre e solo al suo cospetto, nasconde una pochezza e un vuoto interiore da far girare la testa. Chi ammira è sincero, chi adula la sincerità non sa neanche cosa sia. Chi ammira sa benissimo che le parole sono importanti, e sa come usare e dosarle. Chi adula, usa sempre frasi fatte perché non è in grado di elaborarne di proprie. Chi ammira ha il dono della sintesi, chi adula continuerà a ripetere le stesse cose in eterno senza neanche rendersene conto. Chi ammira, si sente vicino alla persona di cui parla. Chi adula, è affetto da un senso di inferiorità più o meno consapevole che gli rode l’anima. Diffidate degli adulatori: hanno una visione del mondo angusta e un'indole intimamente servile.  


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